L’ambiente aziendale moderno è in costante evoluzione. Le aziende oggi devono saper adattarsi rapidamente ai cambiamenti economici e alle mutevoli esigenze del mercato. In questo contesto dinamico, la somministrazione del lavoro emerge come una strategia chiave che offre alle aziende un modo flessibile ed efficiente per gestire il proprio personale. In questo approfondimento vediamo in dettaglio il concetto di somministrazione del lavoro e il suo ruolo cruciale nel panorama aziendale. 

Che cos’è la somministrazione del lavoro?

La somministrazione del lavoro è un modello di gestione delle Risorse Umane che sta guadagnando sempre più importanza nell’ambito aziendale moderno. Si tratta di un processo attraverso il quale un’azienda (l’azienda utilizzatrice) si avvale dei servizi di un’Agenzia per il Lavoro, in possesso dell’autorizzazione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, per coprire le proprie esigenze di produzione. Questo tipo di collaborazione permette all’azienda utilizzatrice di accedere a Risorse Umane qualificate in tempi rapidi senza dover assumere direttamente i lavoratori.

Ecco come funziona

In altre parole, l’Agenzia per il Lavoro assume i lavoratori, diventando il loro datore di lavoro ufficiale, e li mette a disposizione dell’azienda utilizzatrice per svolgere mansioni specifiche o progetti temporanei. La somministrazione del lavoro offre un’alternativa flessibile e agile all’assunzione tradizionale, consentendo alle aziende di adattare rapidamente la propria forza lavoro alle fluttuazioni della domanda e alle esigenze aziendali in continua evoluzione.

La normativa di riferimento

La somministrazione del lavoro in Italia è un’attività regolamentata da un quadro giuridico complesso e dettagliato che mira a proteggere i diritti dei lavoratori e a garantire la corretta applicazione di questa pratica nell’ambito aziendale. 

La somministrazione del lavoro è regolamentata dal Decreto legislativo 15 giugno 2015, n. 81, Capo IV e, come abbiamo visto in precedenza, coinvolge tre parti principali: Agenzia per il Lavoro, l’azienda utilizzatrice e il lavoratore. Si tratta, dunque, di un istituto complesso, all’interno del quale si rinvengono due distinti rapporti contrattuali:

  • Contratto Commerciale di Somministrazione: questo contratto viene stipulato tra l’Agenzia per il Lavoro e l’azienda utilizzatrice. Ha natura commerciale ed è utilizzato per definire i termini della somministrazione, che può essere a tempo determinato o a tempo indeterminato.
  • Contratto di Lavoro tra somministratore e lavoratore somministrato: questo contratto è stipulato tra l’agenzia di somministrazione e i lavoratori somministrati. Specifica i dettagli dell’occupazione temporanea, inclusa la durata del contratto, che può anche essere a tempo determinato o a tempo indeterminato.

Benefici per le aziende

L’utilizzo della somministrazione del lavoro presenta una serie di vantaggi significativi per le aziende, offrendo opportunità per migliorare la flessibilità operativa, ottimizzare processi e ridurre gli oneri burocratici. Vediamoli  in dettaglio:

Flessibilità del rapporto di lavoro

  • Gestione dei picchi di lavoro o sostituzione del personale assente. Le aziende possono ricorrere alla somministrazione del lavoro per coprire picchi di lavoro, pianificati o imprevisti, o per sostituire il personale assente in modo tempestivo. Questo evita interruzioni nella produzione o nei servizi e mantiene elevati livelli di produttività.
  • Progetti temporanei che richiedono competenze molto specifiche. Per attività che richiedono competenze o conoscenze altamente specializzate, la somministrazione del lavoro consente di accedere a lavoratori altamente qualificati senza l’obbligo di assumerli a tempo indeterminato. 
  • Valutazione diretta della risorsa prima di un’eventuale assunzione. Prima di effettuare un’assunzione definitiva, le aziende possono valutare direttamente la risorsa attraverso la somministrazione. Questo periodo di prova consente di verificare se il lavoratore è una buona corrispondenza per l’azienda prima di impegnarsi in un’assunzione a lungo termine.

Efficienza del processo

  • Riduzione dei costi e dei tempi del processo di ricerca e selezione di personale. La somministrazione del lavoro può contribuire a ridurre i costi operativi aziendali. Le aziende non devono preoccuparsi delle spese legate all’assunzione tradizionale in quanto vengono gestiti dall’Agenzia per il Lavoro.
  • Gestione amministrativa del personale somministrato da parte dell’Agenzia. L’Agenzia per il Lavoro si occupa della gestione amministrativa dei lavoratori somministrati, compresi gli aspetti legati a stipendi, tasse e documentazione correlata. Questo alleggerisce il carico burocratico per le aziende, consentendo loro di concentrarsi sulle loro attività principali.

Quanti lavoratori possono essere assunti in somministrazione

La percentuale di lavoratori che un’azienda può assumere in somministrazione rispetto al proprio personale fisso è un aspetto cruciale della normativa sulla somministrazione del lavoro in Italia. Questa regolamentazione mira a garantire un equilibrio tra l’impiego di lavoratori somministrati e il personale diretto dell’azienda utilizzatrice. Ecco una panoramica delle restrizioni e delle quote percentuali da considerare:

Somministrazione a tempo determinato

Il numero totale di lavoratori assunti con contratto a tempo determinato o in somministrazione a tempo determinato non può superare il 30% del numero di lavoratori a tempo indeterminato in servizio presso l’azienda utilizzatrice al 1° gennaio dell’anno in cui sono stipulati tali contratti.

Questo limite massimo può essere soggetto a modifiche in base a quanto stabilito dalla contrattazione collettiva applicabile all’azienda utilizzatrice. La contrattazione collettiva può prevedere regole diverse per il calcolo della percentuale di somministrazione o persino eliminarne il limite, se previsto.

Somministrazione a Tempo Indeterminato

L’azienda utilizzatrice può impiegare lavoratori somministrati a tempo indeterminato, ma nel limite massimo del 20% rispetto al numero di lavoratori a tempo indeterminato in servizio presso l’utilizzatore alla data del 1° gennaio dell’anno in cui è stipulato il contratto di somministrazione. In altre parole, se un’azienda aveva 100 lavoratori a tempo indeterminato al 1° gennaio, potrebbe assumere un massimo di 20 lavoratori a tempo indeterminato tramite la somministrazione.

Come nel caso della somministrazione a tempo determinato, anche questa percentuale massima può essere soggetta a modifiche in base a quanto stabilito dalla contrattazione collettiva applicabile all’azienda utilizzatrice. 

Novità introdotte dal Decreto Lavoro 2023

Con la Legge n.85 del 3 luglio 2023, nota anche come Decreto Lavoro 2023, sono state apportate alcune modifiche in materia di somministrazione del lavoro. Una delle modifiche più rilevanti riguarda l’esclusione dal calcolo di alcune categorie di lavoratori. Questi gruppi includono apprendisti, lavoratori in mobilità, disoccupati o in cassa integrazione da almeno sei mesi e lavoratori svantaggiati. Questa esclusione significa che le aziende possono ora impiegare tali lavoratori tramite la somministrazione a tempo indeterminato senza che ciò influisca sulla percentuale massima consentita.

Leggi anche: Le nuove misure per le imprese: cosa cambia con il Decreto Lavoro 2023

Quando il contratto di somministrazione non può essere utilizzato

La normativa sulla somministrazione del lavoro in Italia include specifici divieti che stabiliscono situazioni in cui l’utilizzo di questa pratica non è consentito. Questi divieti sono essenziali per garantire il rispetto dei diritti dei lavoratori e promuovere una corretta gestione delle Risorse Umane.

Ecco alcuni esempi e situazioni in cui l’utilizzo della somministrazione del lavoro è vietato:

  • Lavoratori in sciopero: la somministrazione del lavoro non può essere utilizzata per sostituire i lavoratori che sono in sciopero. Questa restrizione è finalizzata a preservare il diritto dei lavoratori di scioperare come forma di protesta senza essere sostituiti da lavoratori temporanei.
  • Unità produttive con licenziamenti collettivi: non è consentito utilizzare il contratto di somministrazione presso unità produttive che, nei 6 mesi precedenti, abbiano effettuato licenziamenti collettivi di lavoratori che svolgevano le stesse mansioni cui si riferisce la somministrazione. Tuttavia, questa restrizione può essere superata se il contratto è stipulato per sostituire lavoratori assenti o ha una durata iniziale non superiore a tre mesi.
  • Unità produttive in cassa Integrazione o riduzione dell’orario: la somministrazione del lavoro non può essere utilizzata quando ci sono nuovi inserimenti presso unità produttive in cui è in atto una sospensione del lavoro o una riduzione dell’orario in regime di cassa integrazione che coinvolge lavoratori che svolgono le stesse mansioni cui si riferisce la somministrazione.
  • Mancata valutazione dei rischi da parte dell’azienda utilizzatrice: l’utilizzo della somministrazione è vietato per le aziende che non hanno condotto la valutazione dei rischi, che è essenziale per garantire un ambiente di lavoro sicuro per i lavoratori temporanei.

Scopri il potenziale della somministrazione del lavoro

Abbiamo visto come la somministrazione del lavoro costituisca uno strumento di prim’ordine per una gestione efficiente delle Risorse Umane. Per sfruttare appieno i benefici della somministrazione del lavoro, è fondamentale rivolgersi a professionisti esperti. In Samsic HR Italia, con oltre un decennio di esperienza nella ricerca e selezione, somministrazione e gestione delle Risorse Umane, siamo pronti a fornire un supporto alla tua azienda. Contattaci per scoprire come possiamo contribuire all’ottimizzazione della gestione del personale nella tua realtà aziendale.