Ti trovi letteralmente a un passo dall’opportunità professionale che hai atteso così tanto! Dopo aver superato con successo il processo di selezione, dimostrando le competenze richieste dal ruolo ricercato, ora stai per affrontare la tua prossima sfida: il periodo di prova. Questo è il momento cruciale in cui potrai immergerti nell’ambiente dell’azienda, conoscere la sua cultura e stabilire connessioni con i tuoi futuri colleghi. In questo articolo, esamineremo in dettaglio ogni aspetto del periodo di prova, dalla sua durata alle condizioni contrattuali, per fornirti tutte le informazioni necessarie per affrontare questo importante capitolo della tua carriera.
Cos’è il periodo di prova?
Il periodo di prova è un tassello fondamentale che porta benefici sia a te che all’azienda, poiché mira a valutare la sintonia tra le due parti nel prosieguo del rapporto di lavoro. È un periodo iniziale in cui scopri se sei davvero fatto per quel lavoro e se l’azienda è la scelta giusta per te a lungo termine. Quindi, da un lato, hai tempo per verificare se il nuovo ruolo corrisponde alle tue aspettative e se ti senti a tuo agio nell’ambiente aziendale. Dall’altro, il datore di lavoro ha l’opportunità di valutare se sei la persona adatta per le mansioni assegnate.
Tutto questo è disciplinato dall’art 2096 del Codice Civile, che definisce l’assunzione in prova del prestatore di lavoro come un’opportunità in cui la durata è stabilita dai CCNL di riferimento e può variare in base al livello di competenza richiesto e alle responsabilità del lavoro stesso. È importante notare che questo accordo deve essere documentato per iscritto e chiarire le condizioni e le attività che saranno valutate durante questo periodo.
Quanto dura il periodo di prova?
Il periodo di prova è un’importante fase in cui sia tu che l’azienda cercate di capire se il vostro accordo funziona alla perfezione. La durata del periodo di prova è un elemento chiave regolato dall’art. 7, comma 1 del D.Lgs. 104/2022, che stabilisce che il periodo di prova non può estendersi oltre i sei mesi. Tuttavia, non esiste una durata minima predeterminata; sia la durata che la possibilità di proroga variano in base al Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) di riferimento, al tuo ruolo e alle mansioni assegnate.
Per quanto riguarda i lavoratori in somministrazione, è importante sapere che si applicano le regole stabilite dal CCNL delle Agenzie per il Lavoro. Quindi, è fondamentale per il lavoratore verificare i dettagli del proprio contratto, in particolare quanto durerà il periodo di prova.
La durata tipica del periodo di prova può variare notevolmente in base a diversi fattori, tra cui la complessità del ruolo, il settore di appartenenza e i contratti collettivi nazionali. Solitamente, si può parlare di un periodo che va da 1 a 6 mesi.
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I tuoi diritti durante il periodo di prova
Durante il periodo di prova, il tuo orario di lavoro e il tuo stipendio sono esattamente gli stessi di quelli dei tuoi colleghi non in prova. Il datore di lavoro, infatti, non potrà riconoscerti forme di remunerazione diverse, come ad esempio il solo rimborso spese.
Hai anche il diritto di ricevere tutti i benefit previsti, come buoni pasto o un’auto aziendale, e di accumulare giorni di ferie, il Trattamento di Fine Rapporto (TFR), pagamenti aggiuntivi e anzianità di servizio.
Infatti, anche durante il periodo di prova, ogni giorno conta nella definizione della tua posizione lavorativa da dipendente, come se fossi già assunt* a tutti gli effetti.
Come funziona nel caso del contratto a tempo determinato o indeterminato
Le condizioni del periodo di prova possono variare a seconda del tipo di contratto che hai: a tempo determinato o a tempo indeterminato.
- Nei contratti a tempo determinato, il periodo di prova deve essere di almeno un giorno lavorativo. Ci sono anche limiti massimi stabiliti, che variano in base alla durata prevista del contratto. Ad esempio, per i contratti inferiori a 6 mesi, il periodo di prova può essere di massimo 11 giorni, mentre per quelli superiori a 6 mesi, può estendersi fino a 13 giorni.
- Per i contratti a tempo indeterminato, la durata del periodo di prova dipende dalla tua posizione lavorativa. Ad esempio, se ricopri un ruolo dirigenziale, il periodo di prova può durare fino a 6 mesi. Nel caso delle posizioni impiegatizie o degli operai specializzati con autonomia operativa ma senza incarichi decisionali, il periodo di prova può arrivare a 50 giorni lavorativi. Invece, nel caso degli impiegati e degli operai qualificati senza autonomia operativa né incarichi decisionali, il periodo di prova non supera generalmente i 30 giorni lavorativi.
Un aspetto importante da tenere presente è che, se un contratto a tempo determinato viene successivamente trasformato in un contratto a tempo indeterminato, non è possibile, per legge, stabilire un nuovo periodo di prova.
È essenziale comprendere queste differenze in modo da avere aspettative chiare e gestire il tuo periodo di prova in modo adeguato.
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Cosa succede dopo ?
Abbiamo visto come il periodo di prova rappresenti un importante tassello nella tua esperienza lavorativa, ma cosa succede dopo? Dopo aver dimostrato le tue competenze, ci sono diverse possibili evoluzioni della situazione.
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- Assunzione definitiva: Se hai superato con successo il periodo di prova e hai dimostrato di essere la persona giusta per il lavoro, il tuo contratto diventerà definitivo. Inizierai a lavorare come un* dipendente dell’azienda a tutti gli effetti, con tutti i benefici e le responsabilità che ne derivano.
- Possibili aggiustamenti: L’azienda potrebbe valutare la possibilità di apportare aggiustamenti al tuo contratto in base alle tue prestazioni e necessità aziendali. Questo potrebbe comportare un aumento della retribuzione, l’assegnazione di maggiori responsabilità o l’offerta di benefit aggiuntivi.
- Recesso dal periodo di prova: Se ritieni che il lavoro non sia adatto a te o che l’azienda non soddisfi le tue aspettative, hai il diritto di recedere dal contratto durante il periodo di prova. Dall’altro lato, l’azienda ha anche il diritto di rescindere il contratto durante il periodo di prova se ritiene che il candidato non sia adatto al ruolo o che non soddisfi le aspettative. Anche in questo caso, il recesso deve essere effettuato in conformità alle condizioni contrattuali, che possono prevedere un preavviso.
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Ferie e malattia durante il periodo di prova
Durante il periodo di prova, è importante comprendere le regole relative alle ferie e alla malattia, poiché queste situazioni possono verificarsi anche durante questa fase cruciale della tua carriera.
- Ferie: Durante il periodo di prova, solitamente hai diritto a ferie come qualsiasi altro dipendente. Tuttavia, i giorni accumulati durante il periodo di prova potrebbero non essere sufficienti, specialmente se il periodo di prova è breve. È importante consultare il contratto di lavoro o il regolamento aziendale per capire come vengono gestite le ferie durante questa fase.
- Malattia: Anche nel caso in cui ti dovessi ammalare durante il periodo di prova, hai diritto alle medesime condizioni di trattamento garantite ai tuoi colleghi non in prova.
È importante essere consapevoli delle regole aziendali riguardanti ferie e malattia e rispettarle durante il periodo di prova. Questo dimostra la tua responsabilità e il tuo impegno verso il lavoro. In caso di domande o dubbi, non esitare a consultare il dipartimento delle Risorse Umane o il tuo datore di lavoro per ottenere chiarezza sulle politiche aziendali in materia.
Ricordati che, se hai domande o hai bisogno di assistenza riguardo al periodo di prova, noi di Samsic HR Italia siamo qui per aiutarti. Non esitare a contattarci per avere il nostro supporto in ogni fase del tuo percorso professionale. Siamo qui per rendere il tuo ingresso nel mondo del lavoro il più agevole e soddisfacente possibile.