Quando si accede al mondo del lavoro attraverso un percorso di stage o un contratto di apprendistato, è fondamentale comprendere le implicazioni in termini di contribuzione previdenziale. Sebbene entrambi rappresentino opportunità formative e professionali, il loro inquadramento normativo è molto diverso, e di conseguenza, anche il trattamento dei contributi INPS varia significativamente.
In questo articolo, analizzeremo nel dettaglio le differenze tra stage e apprendistato sotto il profilo contributivo, per offrire una panoramica chiara e utile a chi desidera orientarsi consapevolmente nel proprio percorso professionale.
Stage: ci sono contributi previdenziali?
Lo stage (o tirocinio) non è un vero e proprio contratto di lavoro, piuttosto un’esperienza formativa. Proprio per questa natura non esiste un obbligo per il datore di lavoro di versare i contributi previdenziali. Tuttavia, ci sono alcune tutele previste:
- Assicurazione INAIL: chi svolge uno stage è comunque coperto da un’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro.
- Copertura RC (Responsabilità Civile): alcune regioni prevedono una copertura assicurativa aggiuntiva in caso di danni causati dal tirocinante a terzi.
- Indennità di partecipazione: in molti casi, soprattutto negli stage extracurriculari, è previsto un rimborso spese o un’indennità minima mensile.
E i contributi figurativi? Si tratta di contributi accreditati dall’INPS senza oneri per il lavoratore, utili per maturare il diritto alla pensione o aumentare l’anzianità contributiva, in periodi in cui non si è lavorato ma si è comunque coperti da particolari tutele (ad esempio, disoccupazione, servizio militare, congedi parentali). Tuttavia, nel caso degli stage, non è previsto alcun riconoscimento di contributi, né obbligatori né figurativi, rendendo questo periodo ininfluente ai fini pensionistici.
Apprendistato: come funziona il versamento dei contributi?
L’apprendistato, invece, è un vero e proprio contratto di lavoro con tutte le tutele del caso, inclusi i contributi previdenziali.
Ecco come funziona:
- Contributi previdenziali: durante l’apprendistato, l’azienda è obbligata a versare i contributi all’INPS per l’apprendista. L’aliquota contributiva è ridotta rispetto a quella dei lavoratori subordinati ordinari, sia per l’azienda che per il lavoratore, ma i contributi vengono comunque accreditati ai fini pensionistici.
- Copertura INAIL: l’apprendista è coperto dall’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali.
- Retribuzione e Diritti: l’apprendista percepisce uno stipendio proporzionato alla mansione e all’anzianità di servizio, con una progressione retributiva nel tempo. Chi viene assunto in apprendistato ha diritto a ferie, malattia e altre tutele come un normale lavoratore dipendente.
Cosa succede ai contributi dopo l’apprendistato?
Alla fine del contratto di apprendistato, se l’azienda decide di assumere l’apprendista con un contratto a tempo indeterminato, i contributi continueranno ad essere versati regolarmente. In caso contrario, il periodo di apprendistato rimane comunque valido ai fini pensionistici.
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